Sensazioni “Versate”

…di tali abbagli vive l’animo umano, condotto oltre la siepe dallo sconosciuto abitante del cielo. Si imprimono parole su spiriti stracchi e l’idioma si incarna in moltitudini inoperose al pensiero.

Saprò riconoscere l’altro nel silenzioso avvio del giorno o all’imbrunire, tra messe di sconcertanti idee, non mie. Divine. Ma non abito il sacro se non incidentalmente, per lento avvio della coscienza.

Durevole forma o immota presenza, la cui ombra tracima il ricordo nel reflusso della memoria. L’ inconoscibile agita i fianchi ampollosi in danza macabra:non sa la morte del suo doppio.

Amorevole compagno il sonno, stigmata della veglia, accecato dal giorno immobile. Sei già ieri, mentre il sole cala i suoi raggi di rabbuiata collera alla notte.

Marina Petrillo

 

Gentile amico/a, vorrei cercare di farti capire, in poche righe, se quello che cerchi puoi trovarlo nella mia scuola. Per illustrarti sinteticamente il concetto, innanzitutto prova a sostituire le parola “insegnamento” con la parola “scambio”, poi sostituisci “nozione” con “pratica”, ed infine togli il criterio di “affermazione” ed esalta quello dell'”opinione”.

Questo è solo l’inizio della spiegazione di cosa s’intende per scuola Fattorelliana, una scuola del tutto particolare dove, anche materialmente, spesso e volentieri cattedra e banchi mutano i propri ruoli.

A questo punto mi insorge l’obbligo di doverti tre risposte….certo, lo so, tu di domande ancora non ne hai fatte, ma è chiaro che per frequentare questa scuola devi almeno averle intuite e cioè; Cosa imparero ? A che mi servirà? Dove mi porterà? Se non vi dispiace, inizierei da quest’ultima in quanto, l’insegnamento e l’utilità potrebbero rivelarsi così variegati che sarebbe quantomeno improbo per me cercare di spiegare. seppur marginalmente.

Molto più interessante ed omogenea è la risposta al traguardo prefitto ovvero…..vi porterà al di fuori del mare dei pregiudizi e dell’esaltazione dell’inutilità dell’essere obbiettivo. Caro amico/a, tutto parte dalla predisposizione al mettersi in discussione, a cercare di capire che in uno stesso messaggio, mittente e destinatario potrebbero non intendere lo stesso senso e che visto che è impossibile che il mondo giri secondo i nostri schemi mentali, cerchiamo noi di capire quali sono quelli degli altri esseri umani.

Sentirete parlare di soggetto promotore e ricettore, di mezzi, di opinioni, ma soprattutto scoprirete che….quello che ascoltate ed apprendete, in fondo è sempre stato lì nel fondo del vostro animo, e forse il mio intervento è servito solo ad accelerarne la sua fuoriuscita. Augurandovi un buon corso, Francesco Fattorello (o chi per lui…)

Remo Diana

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