Nicola Montorsi: il più giovane dirigente BP degli Stati Uniti

Una testimonianza diretta di come l’Istituto Fattorello di Roma permette di raggiungere importanti traguardi.

di ELEONORA PICCI

Nicola Montorsi ha 32 anni ed è Director dei Public Affairs del Golfo del Messico Offshore e Louisiana per la BP America Inc. Nonostante la sua importante posizione, non è stato difficile “raggiungerlo” dall’altro capo del mondo. E’ bastata una semplice email perchè Nicola accogliesse con gioia l’invito a raccontarsi su “Il Fatto-rello”.

Mi ha raccontato di sé ma soprattutto mi ha trasmesso una grande stima per la nostra piccola Scuola, che lo ha reso “tanto grande”. Laureato in Economia a Roma, Nicola ha frequentato il Corso all’Istituto Francesco Fattorello nel 1999.

E’ entrato nella multinazionale dei petroli BP nel 2001, percorrendo una brillante carriera, prima come Trade Marketing Manager Lubrificanti, poi Brand Manager e Corporate Communications Manager. Da Milano è arrivato al Parlamento Europeo di Bruxelles come Adviser European Government Affairs per poi trasferirsi direttamente in Texas, dove vive ancora oggi ricoprendo la carica di Direttore dei Public Affairs.

Nicola è appassionato di sport ma, soprattutto, della piccola Giulia, la prima figlia, nata tre mesi fa. Lavorare con Giulia – mi dice – è addirittura più faticoso che stare sulle piattaforme petrolifere per giorni interi. Si stava laureando in Economia quando, grazie all’associazione studentesca AIESEC, Nicola è venuto a conoscenza del Corso al Fatto-rello. Nonostante i numerossimi impegni che aveva, decise di provare questa nuova esperienza.

A distanza di anni ricorda la sua formazione al Fattorello come un periodo intenso ma estremamente produttivo e gratificante.

A differenza della scuola o dell’università, l’Istituto Fattorello gli ha offerto l’opportunità di iniziare a riflettere con la propria testa (non con le idee di altri) e di esprimersi e confrontarsi disinteressatamente con persone di eta’ e preparazione diverse. Questa è il primo ricordo del Fattorello: una vera scuola “formativa”, che gli ha dato una regola mentale ed una grande disponibilità al “nuovo”.

Dopo il Fattorello ha iniziato a lavorare per la BP, multinazionale petrolifera inglese, seconda major petrolifera mondiale e quinta azienda al mondo per capitalizzazione di mercato.

Tante le diversità culturali che Nicola ha percepito, sin dal primo colloquio di lavoro. Mi racconta che il capo del personale (inglese) gli disse che mentre i britannici accentrano tutto nella sintesi, gli italiani nella parafrasi. E poi gli italiani sono estetici, dividono il mondo tra bello e brutto mentre gli inglesi sono etici, dividono tra buono e cattivo e, soprattutto, non si perdono in chiacchiere. Adattarsi a “quel mondo” per un italiano verace ed espansivo come lui non e’ stato affatto facile.

Nelle multinazionali c’e’ spazio per fare carriera se si e’ ovviamente capaci, produttivi, ma soprattutto flessibili. Non basta saper fare bene il proprio mestiere e raggiungere i risultati preposti. Chi sa cambiare ruolo, ufficio, anche nazione se necessario, ed adattare il proprio modo di lavorare a seconda del mercato o del contesto dove si trova, allora trova molte porte aperte.

C’e’ una selezione naturale darwininana nelle aziende, perchè chi ha flessibilita’ e capacita’ di adattamento sopravvive e progredisce. Chi impone le proprie idee, il proprio stile, si scontrera’ prima o poi contro muri invalicabili o finira’ con il fare sempre le stesse cose.

Senza conoscere bene la Tecnica Sociale dell’Informa-zione di Francesco Fattorello – afferma – non riuscirei a pensare concetti in un’altra lingua ed aderenti ad un’altra cultura, con la stessa efficacia di un professionista madrelingua.

Grazie a questa innata flessibilità e alla volontà di girare il mondo, Nicola ha ricoperto diversi ruoli in Italia, occupandosi di marketing e comunicazione, poi di lobby presso il Parlamento Europeo di Bruxelles, fino ad arrivare a Houston, dove concretamente è impegnato negli affari esterni dell’esplorazione, dallo sviluppo alla produzione dell’oro nero che la BP estrae nel Golfo del Messico, dove si accentra circa il 10% della produzione mondiale dell’azienda.

Ora Nicola è il più giovane direttore BP degli Stati Uniti (è stato anche il più giovane dirigente d’Europa) ed afferma con orgoglio che questa brillante carriera è anche merito del Fattorello, uno degli investimenti migliori della sua vita. Dell’Istituto Fattorello mi dice che, secondo lui, e’ una scuola impegnativa e non per tutti, perchè per essere un’operatore dell’informazione bisogna avere una notevole apertura mentale.

Nicola definisce la tecnica sociale come un meccanismo potentissimo per comunicare in maniera efficace sia pubblicamente che individualmente. E’ una formula universale ed applicabile in ogni contesto, addirittura – mi ha confessato – riesco ad utilizzarla con mia figlia che ha tre mesi, riuscendo a capirla molto bene. La corretta informazione si ottiene attraverso un mix tra scienza e creatività: la tecnica sociale è scienza, la mente umana creativa.

Mi sembra che Nicola ricordi con affetto e, forse, un po’ di nostalgia, i bei momenti trascorsi tra i banchi del Fattorello, dove gli accesi dibattiti hanno accresciuto una costante autoconsapevolezza assieme ad una propria capacità di critica. Inoltre, il Fattorello gli ha permesso di realizzare un sogno, quello di poter scrivere un dossier sulla seduzione. Persino un uomo di larghe vedute come il Prof. Ragnetti sembra che, per un attimo, vacillasse davanti alla proposta di Nicola.

L’ho fatto ricredere, come e’ successo ad oltre 5000 persone che si scaricarono la mia tesina da internet – conclude Nicola – Una bella soddisfazione. L’evento fu persino citato al fu Costanzo Show, su TMC, MTV e varie radio che mi chiamavano per delle dichiarazioni.

In America la Tecnica Sociale e’ l’alfabeto della comunicazione. Mi meraviglio come in Italia ancora si discuta su questo e si dia ancora credito ad impostazioni teoriche ormai ripudiate dalla stessa cultura che in passato le aveva generate.

Cercare alternative e’ come cercare di scrivere in italiano con caratteri cinesi o arabi. Oppure come andare in bici con la tenuta subacquea. Scomodo e inefficace.

Con la valigia sempre pronta e la Tecnica Sociale ben impressa nella mente, Nicola si dichiara pronto a qualsiasi avventura, perche’ il Fattorello ha notevolmente migliorato non solo le sue qualita’ professionali, ma anche quelle interpersonali. Insomma, un corso da gustare fino in fondo. Come si dice in America, enjoy!

 

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